Valutazione: se lo stress è interinale.

Il cambio di lavoro, la perdita di un lavoro, la sensazione di mobbing e di isolamento. Sono tante le problematiche affrontate dalla normativa, che riflette dopotutto lo stato del mondo del lavoro e le dinamiche che portano a situazioni di tensione e angoscia. Le ultime notizie danno in aumento il lavoro interinale (fornito dalle agenzie per il lavoro a tempo determinato) che secondo Assolavoro nei primi sei mesi del 2010 è aumentato del 7.3%

È chiaro che sarà sempre più difficile fare una valutazione dei rischi da stress lavoro correlato in situazioni dove la precarietà non permette neanche di abituarsi alle tensioni per poi piombare in nuova disoccupazione o nuova ricerca (stressante) di lavoro.

Le stime che arriveranno dalla valutazione obbligatoria, quindi, saranno mancanti di quello che è il fattore stress globale, e che se al livello di rapporti contrattuali non può essere definito, ha un’incidenza sociale molto forte a causa di malattie correlate a questo punto neanche correlabili ad un contratto fisso.

La situazione, logicamente, è più da considerare socialmente che al livello giuridico però ha un’incidenza forte anche in società strutturate, dove i dipendenti fissi vengono affiancati da un turnover di stagisti, collaboratori, professionisti usa-e-getta, a discapito di una organizzazione del lavoro che renda più sani e stabili i rapporti e i carichi di lavoro. Sia per chi resta che per chi dovrà riaffidarsi alla ricerca interinale.

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